venerdì 27 febbraio 2009

Made in Italy: la crisi continua

Analizzando nel dettaglio i dati relativi agli interscambi commerciali tra il nostro Paese e i Paesi extra UE si può vedere come le esportazioni e le importazioni siano drasticamente calate rispettivamente del 29,9% (7,6 miliardi) e del 23,8% (11,6 miliardi) con un disavanzo di 3,97 miliardi rispetto ai dati del gennaio 2008.
Le cause di questo crollo sono insite nella crisi internazionale che sta colpendo tutti i mercati e, congiuntamente, c'è da ricordare che l'anno scorso, in questo periodo, le esportazioni erano state altissime.
Le aree che hanno registrato un calo di interesse nei confronti dell'export del Made in Italy sono equamente suddivisi sul territorio mondiale: si va dalla Turchia (-47,1%) ai Paesi Mercosur (-42%), dalla Russia (-41,2%) agli U.S.A. (- 38,9%), dalla Cina (-27,7%) al Giappone (-19,6%).
I prodotti principalmente colpiti sono stati: prodotti petroliferi e raffinati (-58,1%), automobili (-48,7%) e prodotti chimici (-40,9%).
Le importazioni, dal canto loro, registrano invece qualche aumento come in Cina (+1,6%), in Giappone (+1,4%) e in Svizzera (+0,5%), ma registrano delle riduzioni drastiche in Sud Africa (-44,8%), in Turchia (-37%), nei Paesi dell'Opec (-33,9%) e negli U.S.A. (-30,9%).
I prodotti principalmente colpiti sono stati: petrolio grezzo (-61,2%) , petroliferi raffinati (-59,6%), metalli di base e prodotti in metallo (-40%) e quelli agricoli (-31,4%). Bene invece il gas naturale (+38,9%) e gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+27,8%).
Tutti questi dati negativi, secondo gli esperti, dovrebbero continuare la loro regressione fino agli inizi del 2010

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