mercoledì 21 gennaio 2009

Previsioni UE: recessione pesante in Italia e in Europa

Tonfo del Pil italiano in questo inizio di 2009. Le previsioni infatti del nostro prodotto interno lordo si attestano sul –2%, con l’aumento del deficit (3,8%) e del debito (109,3%).
Gli investimenti si ridurranno del 10,2% (contro la media europea del 9,2%) mentre la disoccupazione, pur aumentando dell’1,5%, resterà ancora sotto la media europea (8,2% contro il 9,3%). In ogni caso il picco a livello continentale avverrà nel 2010 (10,2%), mentre in Italia il valore si attesterà sull’8,7%.Passando all’inflazione, il nostro paese guadagnerà 2,3 punti percentuali, passando da un infelice 3,5% ad un 1,2% appena sopra la linea dell’andamento europeo.

Per quanto concerne una panoramica della situazione europea in generale si rimanda al seguente link: http://www.interprofess.it/attach/Content/Allegati/1599/o/prospettoue.pdf

martedì 20 gennaio 2009

Allarme Ocse: in Italia crolla la produzione

“Il marcato peggioramento dell’attività industriale, insieme alla persistente debolezza del terziario punta a un calo del Pil di almeno l’1,2% nel quarto trimestre, aggravando il bilancio del 2008, che potrebbe chiudere con un –0,6% annuo e lasciando una pesante eredità al 2009”. Questo è il pensiero degli economisti del Centro studi Confindustria che, nell’ultima indagine svolta su 380 imprese rappresentative dell’industria italiana nel mondo, hanno stimato un calo della produzione mensile nel mese di dicembre pari al 2,1%.
Secondo i dati Istat appena pubblicati, la produzione ha subito nel mese di novembre una flessione mese su mese del 2,7% (-12,3% il dato grezzo) sancendo di fatto l’entrata dell’economia italiana nel quarto trimestre del 2008 in tono minore con la previsione di un 2009 ancora più complesso per la produttività italiana. A conferma di ciò ci sono i dati dell’Ocse che non vede per l’Italia nessuna possibilità di ripresa almeno fino alla prima metà del 2010.Ma che 2009 spetterà dunque agli imprenditori italiani? Sicuramente difficile, ma non molto diverso da quello che aspetterà i colleghi europei. Molto dipenderà dal piano di risanamento da 50 miliardi reso noto dal Cancelliere Angela Merkel e dalla possibilità della creazione del “Fondo Germania” da cento miliardi destinato alle grandi imprese tedesche. La Germania, quale principale paese di destinazione delle nostre esportazioni, giocherà dunque un ruolo fondamentale nei prossimi mesi sul Pil italiano la cui previsione è stimata sul –0,4% nel 2008 e al –1,8% nel 2009.

mercoledì 14 gennaio 2009

Effetto crisi: crollano le importazioni cinesi

Le parole pronunciate nell’ottobre scorso dal direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn, (“Nessun paese è immune dalla crisi finanziaria e le prossime vittime saranno Cina e Brasile”) non lasciavano dubbi: la crisi globale avrebbe colpito anche il mercato Made in China. Quest'ultimo infatti rappresentava per il FMI l’ultima vera incognita, giacché mentre le economie di Usa e Europa venivano da un periodo di crescita rallentata da molto tempo, solo da poco era iniziata la retromarcia del gigante asiatico.La recessione globale colpisce dunque anche la Cina e a testimonianza di ciò vi sono i dati di seguito riportati: nel novembre dello scorso anno le esportazioni si sono ridotte del 2,2 per cento, mentre le importazioni sono calate del 17,2% rispetto al novembre 2007.

Per una visione completa dell'articolo si rimanda al link:
http://www.interprofess.it/attach/Content/Allegati/1599/o/090114mbcrisicina.pdf

Argomenti